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LA NASCITA DI UN COLORE IN CASA PEUGEOT

Che sia discreto, sgargiante o classico, il colore della vernice ricopre un ruolo importante nel processo decisionale che porta all’acquisto di un veicolo. Si sostiene addirittura che possa riflettere la personalità dell'acquirente. Il colore è parte integrante del design dei veicoli PEUGEOT. Così come i costumi in un film valorizzano gli attori e le attrici, il colore della vernice incarna il posizionamento del marchio e valorizza il design dei veicoli.  

 

Intervista a Marion Zandomeneghi (Colour and Material Designer presso Peugeot / Esperta di colori per la carrozzeria) e a Etienne Jannin (Colour and Material Product Manager).  

Cosa spinge alla creazione di un nuovo colore e come trovate l'ispirazione?  

 

Marion Zandomeneghi: La nascita di un colore corrisponde molto spesso al lancio di un nuovo veicolo. L'idea è quella di associare un colore a un modello specifico. Il colore scelto sarà poi utilizzato per la comunicazione e per il marketing. Ogni fase della creazione è il risultato di uno sforzo collettivo tra i reparti Prodotto, Design e Tecnica. I team sono costantemente alla ricerca di tendenze nell'industria automobilistica, ma anche nel design dei prodotti, nell'arredamento, nell'architettura, nella moda e ora sempre più nella cultura digitale.  

Quali sono le fasi principali della creazione di un colore?  

 

Etienne Jannin: Viene creato ed inoltrato un briefing, all’interno del quale vengono illustrate tutte le intenzioni in termini di visibilità ed espressività per il marchio e per il prodotto. Si tratta dei messaggi che il colore deve trasmettere e di come si completerà con la gamma di altre tonalità.  

 

Marion Zandomeneghi: Al momento del briefing, non abbiamo ancora la silhouette e le linee dell’auto, perché i primi schizzi ci verranno inviati solamente in un secondo momento. Il nostro lavoro ci impone di iniziare a creare partendo solamente dai volumi di base.

Il processo è scandito da tappe in cui l'evoluzione del colore viene presentata ai vari reparti interessati. Le opzioni proposte si restringono progressivamente fino alla scelta finale, che avviene dopo i test dei clienti. Verso la fine del processo di selezione, il colore viene applicato su un modello di dimensioni ridotte, o addirittura in scala 1:1 se necessario.

Parallelamente, proseguiamo con il lavoro di ricerca insieme ai verniciatori. Vengono eseguiti dei test in una sorta di laboratorio in maniera tale da ottenere un risultato che si avvicini il più possibile al colore desiderato. Dopodiché collaboriamo con i nostri partner industriali per rendere il colore realizzabile su larga scala, perché alla fine conta solo la concretezza. 

 

Come è nata l’ultima colorazione, Obsession Blue, per la Nuova 408?

 

Marion Zandomeneghi: La Nuova 408 ha una silhouette sorprendente e dirompente: una vera e propria novità nella gamma. E per questo motivo anche l'Obsession Blue è innovativo: è una tonalità dicroica. Ciò significa che il colore cambia a seconda della luce. Volevamo chiaramente un blu che avesse diverse lunghezze d'onda a diverse angolazioni. 

 

Alla luce, emergono inaspettate sfumature di turchese e verde. Nell'ombra, invece, tali sfumature si spostano verso il rosso. Questo spettro cromatico richiama i colori presenti in natura, come ad esempio le ali delle farfalle. Non avevamo mai utilizzato un colore dicroico su un'auto di serie. D'altra parte, lo facevamo già su concept car come la PEUGEOT Instinct, la cui tonalità ha ispirato l'Obsession Blue della Nuova 408. È molto complesso da realizzare. Abbiamo dovuto trovare il giusto compromesso. La sfida consisteva nel mantenere l'aspetto elegante e moderno senza esagerare.  

Come viene dato il nome ad un colore?  

 

Etienne Jannin: Durante la fase di sviluppo di un colore, pensiamo a un nome che possa essere evocativo. Idealmente, il nome arriva in fase di sviluppo, a volte in un secondo momento attraverso un processo di ricerca e di convalida che ne approva la conformità lessicale e legale. In PEUGEOT stiamo lavorando per essere sempre più sistematici nei nostri nomi. Ad esempio, i colori che creano un effetto sorprendente e desiderabile, con un forte aspetto tecnico, prenderanno una nomenclatura legata all'estasi e alla sorpresa: Elixir Red, Vertigo Blue o per l’appunto Obsession Blue. 

C'è un'auto che iniziamo a vedere sempre più spesso in strada: la Nuova 308. Potete dirci qualcosa di più sull’Olivine Green? 

 

Marion Zandomeneghi: Avevamo individuato in anticipo l'emergere di un'importante trend per il verde. Per questo modello abbiamo cercato un verde espressivo ma non troppo saturo. Un verde che sostenesse il volume snello di una berlina come la Nuova 308. Abbiamo lavorato aggiungendo al colore dei pigmenti a effetto oro. Quando la luce li cattura dona risalto alla tonalità dorata. Essendo «UNIQUE» lo slogan di lancio della vettura, volevamo un colore che fosse in linea con questo spirito e che accompagnasse l'evoluzione del marchio verso i vertici della classifica. I test dei clienti sono stati molto positivi e ci hanno incoraggiato, soprattutto perché il verde di solito non conquista né i clienti né l'azienda. 

 

Etienne Jannin: Le vendite della 308 in Olivine Green rappresentano circa il 20 % degli ordini totali dei clienti, una percentuale molto importante per un'auto ecologica. L'obiettivo è stato raggiunto: infatti, la Nuova 308 attira l'attenzione in strada e seduce con il suo look unico.